

L’analisi di Maddalena Giovannelli sul Sole 24Ore di Re Chicchinella di Emma Dante
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7 aprile 2024 – Il Sole 24 Ore, Maddalena Giovannelli
“Chi volesse contare sulle dita di una mano i nomi che hanno segnato in modo decisivo il teatro del nuovo secolo, si troverebbe certamente ad includere Emma Dante. E non è solo per i molti risultati raggiunti – gli spettacoli premiati, i film, i libri, le regie alla Scala di Milano – ma piuttosto per aver inventato un linguaggio originale e riconoscibile, che ha fin da subito creato ammiratori, epigoni, detrattori.
Nell’ultimo spettacolo, Re Chicchinella (che ha debuttato al Piccolo Teatro di Milano), c’è una scena che offre un perfetto esempio dell’estetica e del vocabolario di Emma Dante: nove performer in calzamaglie, reggiseno e scarpette con pompon, se ne stanno accomodati sulle sedie a favore di pubblico mentre degustano un tè a gambe accavallate. La partitura di gesti cresce di ritmo e intensità, e gli attori finiscono in piedi ingozzandosi di spaghetti al pomodoro, dimentichi del galateo e di tutte le maschere sociali. È possibile, in questi pochi forsennati istanti, riconoscere ciò che da sempre sta a cuore alla regista palermitana: mostrare quanto l’essere umano sia ridicolo e mostruoso, vitale e caduco, ben più simile all’animale di quanto creda e speri.”
